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Noemi Ciabattoni: il volto di Accademia Chefs si racconta

Noemi Ciabattoni, Pastry Chef, ad appena 23 anni è uno dei pilastri della nostra Accademia e oggi ci racconta la sua esperienza: come sono nati l’amore per la cucina prima e la “storia” con Accademia Chefs!

Noemi, anche se gli amici di Accademia Chefs già ti conoscono, perché non ci racconti un po’ di te?

Ciao! Confesso che in realtà, anche se mi conoscono in tanti, io non amo molto parlare di me stessa, preferisco che siano gli altri a giudicarmi: amo invece esprimermi e raccontarmi attraverso i piatti che realizzo.

Ma questa volta proverò a dire qualcosa di me! Mi chiamo Noemi Ciabattoni, ho 23 anni e vengo da Maltignano, un piccolo paesino in provincia di Ascoli Piceno. Sono una ragazza molto semplice, buona, gentile, altruista e all’apparenza anche un po’ timida, ma ricca di qualità.

La passione per la cucina è nata un po’ per caso a 9/10 anni e da quel momento non mi ha lasciata più… avvertivo già qualcosa di importante.  A quell’età ero già una bambina iperattiva (anche ora lo sono), quindi nel pomeriggio dopo aver fatto i compiti non potevo stare a casa a non fare nulla, la tv e i giochi erano troppo monotoni, così uscivo di casa sola (le prime volte anche di nascosto mi raccontava mamma) e a piedi, attraversavo un piccolo fiume e salivo su per una collinetta…

E proprio da lì è iniziato il mio “viaggio”…

Praticamente quasi tutti i pomeriggi andavo a trovare mia nonna, Mafalda si chiamava; aveva una casa in campagna e gli animali, le facevo compagnia e l’aiutavo perché era sola e lei disposta ogni volta a spiegarmi il perché di tutto quello che faceva. Cucinava e impastava sempre: dalla pasta al pane, dalla carne ai dolci, utilizzando i suoi prodotti a km0 ed io la guardavo incuriosita, attratta dall’amore che ci metteva nel fare quelle cose e mi ricordo ancora, che riusciva a far emergere tutti i profumi e i sapori della nostra tradizione quando le mangiavo… mi emozionavano internamente solo al pensiero che dietro c’era lavoro e fatica.

Poi piano piano sono cresciuta e ho iniziato anche io a “pasticciare” un po’ anche per i parenti e gli amici; tutti mi facevano i complimenti ed io ero contentissima perché rivivevo qui momenti e quell’emozione che avevo con nonna.

Come sei arrivata nel mondo della Ristorazione?

Per scelte personali e familiari, non ho frequentato l’istituto alberghiero ma un istituto tecnico e ho seguito poi con gli studi universitari, ma purtroppo per problemi di salute dopo un anno, ho dovuto abbandonare. Nel frattempo il destino ha anche voluto che nonna si ammalasse… e un paio di giorni prima della morte mi disse: “Noè, fa quell ch t piac fa”… e da lì, in quel brutto periodo, è partita una lunga riflessione… ripercorrevo mentalmente tutti i bei momenti d’infanzia e adolescenza e sentivo infatti che mi mancava qualcosa… non ero soddisfatta di quello che avevo fatto finora… quindi piano piano, mi sono fatta forza e ho deciso di cambiare “rotta” e tornare a riprendermi in un modo o nell’altro quella piccola passione nata tanti anni fa e che non sono mai riuscita a coltivare, ma forse una delle poche cose che mi faceva star bene veramente.

Così a 20 anni, grazie anche al sostegno sia morale che economico dei miei genitori, ho deciso di frequentare Accademia Chefs: ho ottenuto prima la qualifica di aiuto cuoco, poi chef e infine di pasticcere. Intraprendendo questa strada sono riuscita anche a collegare altre 3 mie passioni: l’arte, la chimica e la fotografia cercando ogni volta di farli emergere nei miei piatti.

Come è stata la tua esperienza iniziale presso Accademia chefs? Come ci sei arrivata, cosa ti ha colpito, perché ci sei rimasta?

La mia esperienza in Accademia Chefs è stata semplicemente stupenda, sia dal punto di vista umano che didattico. Ambiente fantastico, attrezzature professionali ed ottimi docenti che mi hanno insegnato tutte le basi di cucina e pasticceria per costruire il mio futuro; mi hanno incoraggiata e spronata a fare il meglio e allo stesso tempo mi hanno fatto anche crescere personalmente. Con la possibilità dello stage sono anche riuscita a vedere e toccare con mano la vera realtà di questo lavoro.

Finita questa esperienza ho detto dentro di me: “Adesso ho tutte le carte in regola, sono fiera di me stessa del percorso fatto, per le cose che ho appreso e scoperto; ma soprattutto per tutto quello che ho dato e ricevuto… da qui in poi potrò portare avanti questa mia passione, lavorare, dare tante soddisfazioni, inventare, scoprire nuove realtà e rendere unica questa professione”.

E proprio con questo ultimo pensiero…

Il giorno dell’esame finale dell’ultimo corso fatto, mi è stata fatta la proposta di rimanere ed entrare a far parte del team di Accademia Chefs… ho riflettuto per un paio di giorni, poi però ho deciso ed accettato… e ho detto perché no?! Un’esperienza del genere non mi ricapiterà più e poi mi è sempre piaciuta l’idea di insegnare e trasmettere qualcosa agli altri… di pazienza ne ho tanta… quindi l’inizio era già buono.

In verità è stata una bella sorpresa anche per me… non me l’aspettavo… è vero che mi sono impegnata durante i corsi, mi ritengo anche brava, però forse caparbietà, ottimismo, spirito d’iniziativa oppure il mio semplice essere hanno “colpito” tutto lo staff che hanno creduto in me fin da subito.

Sono passati 3 anni e direi che ormai è diventata la mia seconda casa e famiglia.

Perché consiglieresti Accademia ad un giovane che vuole intraprendere la tua strada?

Consiglio assolutamente a tutti coloro che vogliano intraprendere questa professione con impegno e serietà di frequentare Accademia Chef per poter realizzare i loro sogni come è successo a me.

Mettetevi in gioco senza paura, studiate, impegnatevi, incuriositevi, sperimentate ed affidatevi a chi può veramente aiutarvi a crescere sia professionalmente che personalmente. Ed Accademia Chefs è il posto giusto!

Approfondiamo il discorso Noemi Ciabattoni Pastry Chef: qual è la tua ricetta preferita, quella che ti rende felice realizzare? Ci dici qualche segreto?

Non ho una mia ricetta preferita oppure una che mi rende felice realizzare… alcune volte prendo spunto da altri maestri, altre volte invece mi prendono attacchi di “pazzia” e invento dolci particolari, ma che allo stesso tempo hanno il loro perché… dolci derivati da sogni, da ricordi legati al passato o sono cose/luoghi che non pensi che si possano realizzare a dolce.

Mi piace fare, provare e sbagliare, curiosare e sperimentare un po’ tutto anche cose nuove. I rami della pasticceria sono tanti e in continuo aggiornamento… piano piano cercherò di specializzarmi in qualcuno in particolare, anche perché sono alle prime armi e di strada ne ho da fare ancora.    Sicuramente la pasticceria moderna è quella che mi piace di più perché da un lato è molto tecnica e difficile (ma  a me piacciono le cose complesse!) , dall’altro mi permette di far emergere delle doti che fortunatamente mi aiutano in questa professione: precisione, manualità e creatività.

Una piccola chicca?! E… mi raccomando fatelo sempre… un dolce, una torta, un dessert oltre ad essere buono deve essere bello… la decorazione ovviamente commestibile deve essere sempre fatta perché prima si mangia con gli occhi, poi con l’olfatto ed infine con la bocca.

Ultima domanda: quasi tutte le immagini pubblicate sui social di Accademia Chefs sono realizzate da te. Quanto è importante per chi si occupa di ristorazione essere in grado di offrire immagini bellissime ai propri futuri clienti?

Si! Sono quasi tutte fatte da me… Come per la cucina anche per la fotografia nasco da autodidatta “rubando” qualche anno fa una macchinetta semi-professionale a papà, e da lì si è aperta un’altra piccola passione.

Fotografare un piatto non è proprio semplicissimo, ma è importante tentare. In primis anche qui si deve avere un “buon occhio fotografico” e poi bisogna conoscere tecniche/accorgimenti specifici come la corretta illuminazione, il contesto sfondo, l’utilizzo di determinati colori con i dovuti accostamenti e ovviamente le giuste attrezzature/programmi per ottenere almeno una discreta foto.

Per un ristoratore, le immagini sono importanti perché da un lato devono trasmettere, coinvolgere ed emozionare ma dall’altro devono anche descrivere, raccontare, illustrare il tuo locale che formando nella mente di futuri cliente un’immagine chiara su quello che troverà visitandolo e allo stesso tempo sono un potente strumento di comunicazione.

Con qual motto ci lasci?

Il mio motto?! Fai della tua vita un sogno e di un sogno una realtà… nulla è facile e nulla è impossibile, bisogna andare avanti sempre con il sorriso!

Vorrei infine concludere con questo piccolo pensiero che mi racchiude un po’…

La vita è come un puzzle; attimi, sensazioni, emozioni e scelte che attendono la loro collocazione. Con pazienza, giorno dopo giorno si aggiunge un piccolo tassello… ogni pezzo si collega ad un altro per creare quello che siamo, quello che facciamo, quello che sentiamo; ogni esperienza ci trasforma in quello che poi diventeremo! “Non è strano? Viviamo in un mondo dove tutti vogliono essere QUALCUNO, tranne che SE STESSI! Quando esprimi al meglio il tuo Essere, sei più che originale: sei UNICO!

Ti è piaciuta la storia di Noemi? Ecco qui i link dei corsi da lei frequentati: vieni a scoprirli…ti aspettiamo in Accademia Chefs!

Corso Aiuto Cuoco: https://www.accademiachefs.it/project/aiuto-cuoco/

Corso Chef: https://www.accademiachefs.it/project/specializzazione-chef/

Corso Pasticcere: https://www.accademiachefs.it/project/pasticcere/

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