Il MA.TO, amatissimo locale sanbenedettese, sta per riaprire le porte: il 2 giugno si riparte e non potevamo perdere l’occasione di fare una chiacchierata con Mariano Narcisi, chef e patron.Continua a leggere…
Il MA.TO, amatissimo locale sanbenedettese, sta per riaprire le porte: il 2 giugno si riparte e non potevamo perdere l’occasione di fare una chiacchierata con Mariano Narcisi, chef e patron.Continua a leggere…
Oggi è un giorno speciale per la Rotonda di Porto Recanati e per lo chef Scalmazzi, che la guida insieme alla moglie Sara: il giorno della rinascita post covid-19. Gli abbiamo chiesto quali sono le novità e che ne pensa del futuro che ci attende.Continua a leggere…
È giovane, eclettico, ha la straordinaria dote chi creare vere e proprie opere d’arte che si reggono su un misto di tradizione e innovazione, ed abbiamo anche avuto la fortuna di ospitarlo come insegnante nelle cucine dell’Accademia: oggi intervistiamo Simone Muscella!Continua a leggere…
Emidio Girolami, pasticcere, pizzaiolo, consulente e docente in Accademia Chefs ci dice di come il mondo della panificazione si è rialzato in piedi e non ha ceduto di fronte al difficile momento che stiamo vivendo.Continua a leggere…
Abbiamo chiesto a Rosaria Morganti, Chef del ristorante “Due Cigni” di Montecosaro, di raccontarci di lei e di fare qualche previsione sul futuro della ristorazione. Ne è scaturito uno straordinario momento di riflessione, un affascinante compendio di pensieri assolutamente da gustare, come fosse uno dei suoi piatti.Continua a leggere…
Mai come oggi il mondo della ristorazione si è trovato a chiedersi per voce sola cosa ne sarà del suo futuro. E mai come oggi è importante ascoltare le parole di chi, nella ristorazione ha offerto ai propri clienti esperienze che non si dimenticano.
Iniziamo quindi un ciclo di interviste che vedranno protagonisti chef e proprietari di alcuni luoghi simbolo del mondo del buon cibo: e iniziamo con Sigismondo Gaetani della Degusteria del Gigante.
Gaetani è proprietario di questa piccola gemma incastonata tra le vie del centro storico di San Benedetto e ha cresciuto la sua creatura mettendo al centro la biodiversità, la valorizzazione di verdure, ortaggi e legumi ma anche grani antichi e vini del territorio.
Ho iniziato a tredici anni lavorando in cucina, così come iniziano tutti: a quella età non sapevo ancora fare nulla ma ero affascinato dal cibo! Ho cominciato dai compiti più semplici: pelavo patate e aglio nel ristorante di uno zio.
I tre punti di forza del mio locale? Senza dubbio il fatto che amo sempre distinguermi (e di riflesso lo fa anche la Degusteria), che mi piace lavorare facendo squadra, ma soprattutto che siamo in grado di trasmettere le nostre emozioni, le nostre sensazioni sul lavoro che portiamo avanti, facendo conoscere i nostri prodotti e i piatti che realizziamo con essi.
In questo momento posso dire che difficile rispondere a questa domanda. Io amo profondamente il lato dell’accoglienza che deve sempre accompagnare una ristorazione di qualità: e come possiamo scindere le due cose? Sì diciamo che non avrei mai pensato di arrivare ad una situazione del genere.
Favorevole: ma stiamo parlando di pura sopravvivenza. Io ancora non ho aperto, per cui sto ancora riflettendo: forse da qui ad un anno dovrà essere un supporto in più al servizio che faremo in sala… se ci sarà di nuovo un servizio in sala.
I miei collaboratori li scelgo soprattutto controllando quanto sono attenti alla pulizia sul lavoro, li scelgo per la semplicità, per il loro modo di parlare: per me è importante soprattutto come si pongono davanti i clienti, faccio una selezione sempre molto accurata.
Io e Roberto ci conoscevamo da prima che nascesse Accademia Chef: così quando ha iniziato questa avventura gli ho dato qualche consiglio. Una delle cose che ho sempre considerato importanti nel campo della ristorazione era la comunicazione e ci siamo confrontati spesso sull’importanza di un buono storytelling.
Sì certo, anzi penso che il territorio avesse un bisogno di un centro formativo come Accademia Chefs, ma soprattutto il centro formativo deve essere sempre aggiornato nei metodi e dare la possibilità ai ragazzi di trovare un immediato sbocco lavorativo. Il metodo dell’Accademia per quello che ne so io (sono stato anche docente per un periodo) va benissimo, mi sembra perfetta come situazione perché i ragazzi li vedo motivati e che si impegnano.
È fondamentale che ci sia un certo rigore: perché poi ci sarà l’incontro con il mondo del lavoro, e senza la giusta preparazione non è facile trovare il proprio ruolo!
Sono tante le storie che, settimana dopo settimana, abbiamo raccontato nel nostro blog: storie di successo si allievi e collaboratori. Mancava al nostro parterre la storia più importante: quella di chi ha creato, in pochi anni, tutto questo.
E oggi la parola va al direttore di Accademia Chefs Roberto Morello.Continua a leggere…
Caterina Caucci, giovane e brillante promessa della cucina, ci racconta come è nata la sua passione per questo mondo.
Mi chiamo Caterina Caucci, 22 anni appena compiuti, sono nata ad Ascoli Piceno ma cresciuta in un piccolo paesino abruzzese che si chiama Sant’Egidio Alla Vibrata. Nasco da una famiglia di artigiani, famiglia umile dedita al lavoro e al sacrificio: conosco il sapore della fatica e sono sempre stata abituata fin da piccola ad impegnarmi al massimo per raggiungere i miei obbiettivi.Continua a leggere…
Eclettica, vulcanica e sempre in movimento, la chef Laura Assenti è una delle insegnanti più conosciute e amate di Accademia Chefs. Le abbiamo chiesto di raccontarci di lei…ma anche di voi, cari studenti! Ecco la sua intervista!Continua a leggere…
Noemi Ciabattoni, Pastry Chef, ad appena 23 anni è uno dei pilastri della nostra Accademia e oggi ci racconta la sua esperienza: come sono nati l’amore per la cucina prima e la “storia” con Accademia Chefs!Continua a leggere…
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