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Gen

Go Vegan, una filosofia che abbraccia la cucina

Odiata, amata, adorata, discussa, smentita, adottata, compresa e incompresa: la filosofia Go Vegan è così. Basta digitare su Google una semplice ricerca per termine, come “vegano”, per veder comparire articoli su articoli sull’argomento nelle sue più svariate sfaccettature.

Da Il Post che titola un generico “Un po’ di cose sui vegani” a La Repubblica che sforna dati nel suo “Addio carne e pesce: in aumento il popolo dei vegetariani e vegani in Italia”, dall’Internazionale che urla “La dieta vegana è meno sostenibile quanto si crede”.

Il Giornale che duramente titola “La scienza sbugiarda i vegani: la carne ci ha resi intelligenti”, a Il Fatto Quotidiano che allerta con il suo “Dieta vegana ai bimbi: parla l’esperto. Danneggia e compromette la salute”, ogni testata non può fare a meno di dedicare uno spazio a questo tema.
Ed è chiaro che quanto più un tema è articolato e complesso, tanto più si scaldino gli animi, specialmente quando si tratta di un argomento così controverso come il veganismo, che va a toccare la storia, la cultura, le abitudini, l’ideologia e l’essenza stessa dell’essere umano.

Cos’è allora il veganismo? Il rifiuto di aderire ad uno stile di vita basato sullo sfruttamento intensivo e sistematico di ogni forma di vita, il rifiuto di alimenti di origine animale oltre al rifiuto di una serie di prodotti di uso quotidiano come i cosmetici, l’abbigliamento o i prodotti per la pulizia.

Dal 1944, anno in cui nacque la cosiddetta Vegan Society, un numero sempre crescente di persone ha aderito a questo stile di vita. Fra queste spiccano anche nomi di personaggi celebri del mondo dello sport o dello spettacolo, come le sorelle campionesse del tennis Venus e Serena Williams o le attrici Alicia Silverstone e Natalie Portman.

Che le adesioni al veganismo avvengano per seguire la moda del momento, o nascano dopo un’attenta e lunga riflessione personale ed interiore, sta di fatto che la Società di oggi è intrisa di aperture di attività commerciali a carattere vegano: ristoranti, pasticcerie, pizzerie, gelaterie, agriturismi, cioccolaterie, bar, fast food, negozi di prodotti food e no food, b&b.

Ma è sulla tavola che si traduce maggiormente la lotta Go Vegan per un domani più equo, etico e sostenibile. E il nostro compito, come Scuola di Alta Cucina, è quello di formare. A tale scopo, fra i moduli dei corsi di aiuto cuoco, chef e pasticcere è infatti presente quello dedicato alla cucina vegetariana e vegana, perché è necessario preparare i nostri allievi all’esigenza ormai comprovata delle attività ristorative di allargare la propria offerta culinaria con piatti e ricette vegane e vegetariane nei propri menu.

La proposta di Accademia Chefs nella filosofia Go Vegan

Accademia Chefs si confronta anche con chi è appassionato di cucina ma non intende entrare nel mondo lavorativo del settore con la linea di corsi più brevi, da 4 o 9 lezioni, denominati “Passione Chef”. Fra questi spicca il corso in 4 lezioni di Go Vegan, rivolto a coloro i quali, affascinati dalla cultura vegana, vogliono comprenderne le origini e il significato per tradurli in piatti salutari, ricercati e sempre di grande effetto.

Si tratta di un corso rivolto anche a chi ha già abbracciato questa filosofia e stile di vita e vuole arricchire il personale ricettario con idee sfiziose e originali. Gli chef docenti avranno fra le altre cose, il compito di orientare e guidare gli allievi fra le sempre più diffuse alternative vegetali alla carne.

Tra questi, dai più conosciuti legumi, frutta secca, seitan, tofu, ai più innovativi muscolo di grano (unione di puro glutine di frumento con una o più farine derivate dai legumi), mopur (combinazione di ceci, frumento, lievito naturale a cui si aggiunge dell’olio vegetale per creare la fermentazione naturale con il lievito madre), tempeh (proveniente dall’Indonesia, realizzato con fagioli di soia gialli, attraverso un processo di fermentazione che si ottiene con l’aiuto di un elemento acidificante). Un viaggio che arriva poi alla riscoperta del lupino (dalle tantissime proprietà benefiche e nutrizionali, ricco di proteine, vitamine e sali minerali) e la farina di lupino, che lavorata insieme al glutine di frumento e alla salsa di soia, produce una simil bistecca.

Il nostro consiglio è quello di essere sempre curiosi e aperti dinnanzi a stili e filosofie di vita, di esplorare e conoscere quanto più possibile tutto il mondo della cucina, per arricchire il proprio essere e renderlo un contenitore capace di tradizioni e innovazioni.

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